ETICA imaging deepsky

Il senso di questo topic è un ragionamento sull'Etica astrofotografica.
L'imaging digitale, a differenza dell'imaging su pellicola, prevede l'elaborazione come parte integrante dell'immagine finale, così come lo sviluppo per la fotografia tradizionale.

Accusare l'elaborazione come la causa dei "mali" che leggiamo e condividiamo tutti i giorni a mio avviso è completamente sbagliato. Il processo elaborativo va di pari passo con la scelta della strumentazione, la valutazione del cielo e tanti altri parametri e come gli altri va implementato. I rivelatori digitali trasferiscono numeri e non riduzioni di sali di argento, e questi numeri vengono poi elaborati da software, sin dalla loro "natività". Il preprocessing genera una processo (e già qui non abbiamo nulla di "nativo") che la fase cosmetica porterà a soluzione finali. Ma tutti gli algoritmi utilizzati, dalla deconvoluzione, riduzione del rumore, stretching etc. agiscono su informazioni presenti. Possono però anche terminare il processo con informazioni distorte, causa di parametri errati e/o eccessivi che noi inseriamo. Questo è l'artefatto e ognuno di noi deve essere in grado, tramite l'esperienza e la competenza, di evitare. Ma l'errore è umano.

Altro discorso è immettere informazioni che non provengono dai dati personali dichiarati. Difficilmente si può essere inconsapevoli di tale procedimento ed è praticamente voluto. Le cause possono essere tra le più disparate ed appartengono alla sfera personale. Negli ultimi tempi, però, una serie di appassionati diventano dei "tester" per la provare prodotti già in commercio oppure dei prototipi, con il compito di collaborare nello sviluppo degli stessi o saggiarne le prestazioni. Il loro ruolo è quello di interfacciarsi con la casa produttrice. La mia domanda a questo punto è: che motivo hanno di produrre i dati e le proprie convinzioni in sede esterna, cioè di Forum o social network o pagine web? Un tester dovrebbe rapportarsi esclusivamente con una azienda, la quale opererà successivamente azioni anche di marketing. Se questo non succede si presume che il tester agisca come operatore commerciale della stessa. Considerando le cifre importanti, quasi sempre a tre zeri, della nostra strumentazione, non servirebbe un codice etico anche qui?
Un altro conto è fare una recensione di uno strumento. Questo implicherebbe oggettività e una serie di dati che si auspichino messi a confronto con strumenti di fascia correlabile.
Indirizzare verso un acquisto piuttosto che un altro è pur sempre una responsabilità.

Continuando la valutazione sull'etica astofotografica, le tecniche di acquisizione possono essere tra le più eterogenee. Data la metodica nel deep sky però la limitazione del seeing ha un peso fondamentale. Nel mondo del digitale, quindi, un corretto campionamento acquista un valore centrale nelle nostre scelte. La grandezza dei pixel in abbinamento alla focale ci danno una chiave primaria di scelta rispetto a quello che noi ci attendiamo dal nostro cielo, così come la scelta del tempo di esposizione. Questi parametri, a mio avviso, indicano ancor più le "impronte digitali" delle nostre immagini. Ancor di più che valutazioni sulle "stelle", laddove software di elaborazione possono renderle in maniera completamente sintetica. Ma mentre sulle stelle non abbiamo metodi di valutazione, al di fuori del colore (possono essere ridotte, esaltate, aggiustate etc.), su morfologie di oggetti presenti le valutazioni ci sono, eccome!

Questo è uno dei motivi relativi a miei interventi, probabilmente poco compresi o forse da me spiegati male..., e rappresenta il cardine di una critica ad una immagine fotografica. Critica che possa servire in primo luogo ad imparare da chi fosse eventualmente più bravo e per "aprire" gli occhi su tante storture...

A mio avviso, poi, considerando il peso importante del processo integrante di elaborazione, funzione delle capacità di chi opera, sarebbe il caso che i test e relativi consigli fossero sempre seguiti da immagini in formato nativo, in quanto il procedimento finale dipenderà poi dai pesi sopra elencati. A mio avviso questo procedimento non è il più comune.. con le inevitabili conseguenze.
Le risposte rimangono aperte in funzione di una sana e chiara discussione.

Ciao,

Fabiomax

L'esamina di Fabiomax ritengo che debba essere intesa anche come spunto per autoregolamentarci quando scriveremo post.
Cerchiamo quindi di differenziarci adottando, se possibile, pochi e semplici regole:

1) I commenti possono essere positivi oppure di spunto al miglioramento e devono essere sempre considerati bene accetti, anzi fondamentali per il processo di crescita individuale
2) Qualsiasi commento deve essere accompagnato dalla motivazione. In particolar modo quelli di miglioramento devono portare delle considerazioni oggettive. Anche l'estetica ha delle sue regole, come ad esempio la classica regola fotografica dei terzi, tanto per citarne una.
3) Cercate sempre di fornire un contributo personale anche quando postate un link ad una vostra foto.
4) Elaborare una ripresa è una cosa, inventarsi delle cose che non ci sono, tipo gli spike su un rifrattore, è "fotoscioppare". Non dico che non possa andare bene, ma ritengo che l'astrofotografo dovrebbe porsi anche dei limiti, riflettiamoci insieme.

I punti sopracitati non sono attualmente da considerarsi regole ferree, piuttosto degli spunti di partenza per continuare la discussione.